domenica 8 ottobre 2017

Un padre, una madre.

Quante volte dico a Dio ti amo! Eppure so che non so amare.
Ecco, per quanto riguarda me, posso scrivere che amo, posso cercare di amare ma in realtà sono amata e non so amare.
Potrei dire di mia madre che sa amare, donna forte e di fede, innamorata di mio padre, innamorata dei figli, tanti figli! Un cuore grande. Ha dato tutta se stessa per la famiglia. La sua felicità si chiama donare.
Potrei dire di mio padre che sa amare, uomo forte e intelligente, cavaliere nel lavoro ma soprattutto ha avuto il dono di salvare tante vite umane, soprattutto in mare. Senza meriti. Ha dato tutto se stesso alla vita.
Lui forte e pacato come un leone, lei gioiosa come una rondine, due mondi che si uniscono. 
Così diversi e quindi ricchi.
Lui il mio eroe, lei la donna biblica... ricordo quando andavo a scuola e uscivo di casa verso le 8 del mattino, lei aveva già casa così pulita che il pavimento sembrava uno specchio.
Uomini e donne d'altri tempi, con poche parole dolci ma tanti gesti d'amore, concreti.
Ricordo un giorno mia madre nel suo cucinino, l'abbracciai dicendole quanto le volevo bene. Lei mi rispose: grazie è bello questo, a me mai nessuno mi ha abbracciato.
Ricordo un giorno mio padre nel suo letto, l'abbracciai per dirgli quanto gli volevo bene e nel suo silenzio accogliente vidi i suoi occhi lucidi.

Nelle loro vite e in me ci sono anche i miei amati nonni, si perché tutto è un cerchio d'amore. Un cerchio infinito.

Di cos'altro ha bisogno un figlio se non un padre e una madre?

Un padre e una madre che stiano insieme per sempre, cercando di amarsi sempre in modo nuovo, perché un figlio fa tesoro delle differenze. Essi sono l'equilibrio, l'armonia la serenità di un figlio che impara anche su ciò che è mancato e mio figlio imparerà da ciò che a me manca e il tutto lo darà a tutti noi Dio.

Grazie papà, grazie mamma, grazie nonni,
grazie Dio poiché davvero fai nuove tutte le cose e ci doni il centuplo già da quaggiù.

Terry

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