mercoledì 12 luglio 2017

Sposi, testimoni di gioia


 «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 





La domanda è: c'è un uomo che desidera giorni felici?
La risposta è: Mi segua!


Il Signore ci mette di fronte oggi come strada per seguirlo, quella del matrimonio e non a caso il Signore va a un banchetto di nozze.
Il Vangelo suggerisce immediatamente la consistenza di questa strada che corrisponde all'invito: c'è un uomo che desidera giorni felici?

Il Signore non è mai astratto, non rimanda mai a domani le cose, per cui la strada del matrimonio è innanzitutto l'inizio di una risposta a quel bisogno di felicità che il cuore dell'uomo porta.
Normalmente il pensiero sul matrimonio è esattamente quello che hanno i servi con l'acqua e il vino, quando il maestro delle cerimonie fa notare che normalmente il vino buono si serve all'inizio e  quando la gente è un po'brilla quello meno buono.

Traduciamolo nel modo normale di guardare al matrimonio:

All'inizio quando si è giovani, brillanti e pieni di energia, le cose sono belle, poi dopo lentamente si deve scemare.

Il Vangelo fa esattamente il contrario: il vino buono è servito alla fine!

Che cosa vuol dirci il Signore?

Esattamente che il matrimonio è un cammino e proprio perché è un cammino, il suo compimento non è all'inizio ma alla fine. Un compimento che uno inizia a gustare ma che è pieno solamente quando i due che camminano insieme, possono guardare alla meta del loro cammino.

Quando
Gli sposi guardano nella stessa direzione, 
Camminano nella stessa direzione.
Allora accade quel miracolo che il Signore Gesù ha compiuto!
E che il mondo guarda meravigliato che il vino buono sia servito dopo, non all'inizio. 
È proprio così il compimento di quella promessa.

Che cosa ne guadagnano a venire dietro a te?
Il centuplo quaggiù e la vita eterna dopo!








Così è per me ed il mio amato sposo, dopo quasi 30anni di matrimonio, ma siamo tutt'ora in cammino, insieme.

Queste parole le ho tratte dal l'omelia ascoltata oggi su radio Maria.

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